Il gelo mette in allarme le coltivazioni

Fuoco nei vigneti di Brunello La morsa del gelo, dopo i primi caldi primaverili, mette a repentaglio tante colture, a partire dalla vite, che ormai ovunque è già all’inizio della fase vegetativa, con le prime gemme, simbolo di rinascita dopo il riposo invernale, a fare capolino tra i filari. Un momento particolarmente fragile per la pianta, che ha bisogno di essere protetta. E a Montalcino, tra i filari di Brunello, l’azienda Siro Pacenti (credit foto: Claudia Boccardi) ha fatto ricorso al fuoco per alzare la temperatura dei vigneti, come già successo nel 2021 quando i produttori fecero squadra bruciando rotoli di paglia per riscaldare l’aria, regalando anche uno spettacolo suggestivo.

“Le tardive gelate di questi giorni pasquali, da oggi fino almeno al 10 aprile, pongono a serio rischio le nostre produzioni vitivinicole. L’auspicio è quello di scongiurare un dramma come quello vissuto nello stesso periodo del 2021, quando il 30% circa dei raccolti andò in fumo”, spiega il vicepresidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana Ritano Baragli. “Quella di oggi – commenta – dovrebbe essere la giornata peggiore, ma il freddo e le conseguenti gelate si protrarranno fino a Pasqua inoltrata. La soglia dell’attenzione resta dunque altissima, anche perché la vera anomalia è costituita da questi inverni sempre più caldi, che determinano lo sbocciare in anticipo dei germogli. Il freddo sotto lo zero li induce ad abortire e recuperarli diventa praticamente impossibile”. “La vite – prosegue Baragli – è la specie destinata a patire maggiormente questi sbalzi di temperatura, anche perché sono più frequenti nelle zone interne della Toscana, quelle che ospitano la maggior parte delle coltivazioni”.

“Il colpo di coda dell’inverno, con temperature destinate ad abbassarsi drasticamente tra oggi e il lunedì dell’Angelo, può mettere a serio rischio almeno un quarto della produzione agricola”, sottolinea il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri. “Il gelo con temperature sottozero si abbatte sull’Italia dopo un inverno caldo – sostiene Coldiretti – l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni”.

Visto il rischio molto elevato delle gelate primaverili, a Montalcino è ormai diffusa la pratica della potatura tardiva. “L’abbiamo adottata dalla gelata che abbiamo subito nel 2017 – spiega Lorenzo Pacenti dell’azienda Franco Pacenti – iniziamo a potare verso metà marzo in modo da ritardare il germogliamento di qualche giorno e limitare un po’ il rischio di gelate tardive, che ormai sono un fenomeno molto frequente”.

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dati a cura di 3BMeteo

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