“Organizzare questo evento dieci anni fa fu un’emozione. Il nostro obiettivo era quello di valorizzare il territorio. Dieci anni dopo posso dire che ci siamo riusciti”. Con queste parole Helmuth Köcher, presidente e fondatore del Merano WineFestival, ha presentato così, ai microfoni di MontalcinoNews.com, la decima edizione di “Wine&Siena”, la rassegna dedicata al vino e all’enogastronomia, che si è svolta in questi giorni a Siena, nel complesso del Santa Maria della Scala. Nei calici dei wine lover presente ovviamente anche il Brunello, con tante le aziende di Montalcino tra i banchi degli espositori, come Camigliano, La Gerla e Ridolfi.
“Abbiamo raggiunto l’obiettivo – ha proseguito Köcher - di avere tantissime aziende da tutta Italia, da nord a sud, masterclass e convegni. Wine&Siena apre tutti gli eventi enogastronomici del 2025. Dicono che il 2025 sarà un anno di cambiamenti, e sicuramente anche la viticoltura dovrà affrontare delle piccole crisi, com’è avvenuto negli anni passati, ma sono dei momenti che servono per creare le basi per il futuro. Dobbiamo pensare in che direzione vigliamo andare, tra il calo dei consumi da una parte e dall’altra la generazione z e i millennials che puntano su vini con meno gradazione alcolica. Gli eventi come Wine&Siena servono proprio per creare un percorso”.
Per quanto riguarda il Brunello, la vendemmia è ormai alle spalle ed è già il momento di fare delle previsioni su come potrà essere l’annata 2024. “La vendemmia è stata ci ha fatto penare - afferma a MontalcinoNews.com Silvia Ghezzi, titolare di Camigliano -, abbiamo iniziato e smesso perché era un continuo di cambiamenti per quanto riguarda il clima. Alla fine abbiamo aspettato il momento giusto e devo dire che abbiamo ottenuto degli ottimi risultati, sia come quantità che come qualità. Quindi ci ha fatto soffrire, ma si sa che non ci sono certezze nelle campagne”. “E’ stata molto produttiva a livello di quantità - afferma a MontalcinoNews.com Gianni Maccari, responsabile di Ridolfi -. C’era molta uva. Il prodotto sarà di bassa gradazione, per fortuna. Sarà una bella svolta, anche perché negli ultimi anni abbiamo sempre avuto vini da 15 gradi, forse stavolta riusciremo a fare un Brunello di 13 gradi e mezzo. La qualità sarà media, sarà un frutto molto fresco e dai grandi profumi. Non è andata così male, dopo le lunghe piogge eravamo molto preoccupati. “E’ un’altra vendemmia stimolante da un punto di vista agronomico ma anche produttivo - afferma Alberto Passeri, responsabile de La Gerla -, perché abbiamo avuto un ottimo riscontro di qualità e anche una soddisfacente quantità. Le uve hanno avuto una selezione sia in vigna che in cantina, come facciamo da tanti anni. Sarà un Brunello 2024 che ci darà sicuramente molte soddisfazioni”.
Per tutte le aziende di Brunello il 2025 porta con sé molte incognite, a cominciare dalla possibilità che arrivino dei dazi oltreoceano. “Abbiamo ottime speranze per il 2025 - prosegue Silvia Ghezzi -, siamo positivi. C’è stata un po’ di pubblicità negativa sul nuovo codice della strada incentrata sull’alcool e speriamo che Trump non metta altri dazi. Ma è andata bene fino adesso, speriamo che continui così”. “Speriamo ci risia una crescita - spiega Gianni Maccari -. L’annata 2019 abbiamo avuto un calo a livello mondiale. Speriamo che la parte delle vendite all’estero cominci ad avere di nuovo ordini e ad aumentare un po’ i numeri”. “Ci sono i presupposti per continuare a fare bene - prosegue Passeri -. Produciamo a Montalcino, che è una zona all’avanguardia per tanti aspetti e ad altissimo livello qualitativo. Questo ci permetterà come sempre di avere degli ottimi riscontri di mercato e di continuare ad avere degli ottimi prodotti. La situazione di mercato è sicuramente più complessa di qualche anno fa, bisogna saper reagire e trovare delle nuove opportunità e i nuovi mercati lo permettono. Credo dipenda molto dalla capacità delle singole aziende di muoversi all’interno del mercato”.
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