C’è un vino solo al comando, un Brunello di Montalcino, a tenere alta la bandiera del ricco e variegato panorama enoico del Belpaese nelle prime dieci posizioni della “Top 100” del magazine Usa “Wine Spectator”, ritenuta da molti la più importante, sotto il profilo del valore aggiunto, del mondo del vino: è il Brunello di Montalcino 2012 di Casanova di Neri, alla posizione n. 4 (al n. 1 il Merlot Napa Valley Three Palms Vineyard 2014 Duckhorn). “Un Brunello ben strutturato, lineare e vibrante, capace di offrire una lunghezza eccezionale ed un finale sinuoso, da godere appieno tra il 2020 ed il 2035. Ha aromi e sapori di lampone, ciliegia, fiori, ma anche mineralità e tabacco”, come ha scritto nelle sue note di degustazione la firma di “Wine Spectator” Bruce Sanderson. Un’affermazione che bissa, in qualche modo, il primo posto, raggiunto nel 2006, con il Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2001 di Casanova di Neri (www.top100.winespectator.com). Capace, negli anni, di coniugare costanza qualitativa e dimensioni produttive, Casanova di Neri conta su 35 ettari vitati a Brunello, in alcune delle zone più prestigiose e vocate del territorio, come Cerretalto e Tenuta Nuova, a cui ora se ne aggiungono, stando ai rumors WineNews, altri 7 ettari, nella zona di Sesta, acquistati per 5 milioni di euro. Ettari divisi tra Sesta, Fiesole, il vigneto che circonda la cantina, Poderuccio, tra le querce di fronte alla cantina, Podernuovo, il più alto dell’azienda, Le Cetine, su una collina a schiena d’asino immersa nella macchia mediterranea, Pietradonice, vigna piantata su una antica cava di onice, Cerretalto, una vecchia vigna in un anfiteatro naturale sul torrente Asso, e Spereta.
dati a cura di 3BMeteo
23 maggio 2025 17:30