Città di Montalcino, le motivazioni dietro i due premi

Filippo Ribani (sinistra) e Rossano Pazzagli (destra), premiati con il Città di Montalcino 2024Da un lato il valore e l’originalità degli studi di Rossano Pazzagli, allievo di Mario Mirri (a sua volta vincitore del premio, nel 2006), che hanno messo in rilievo temi attualissimi come le problematiche delle aree interne del Belpaese, argomenti che lo hanno guidato nei suoi due mandati di sindaco di Suvereto. Dall’altro la prospettiva nuova di Filippo Ribani, più volte borsista del Laboratorio di Storia Agraria di Montalcino, a dimostrazione della bontà di un progetto ormai radicato nel tempo. Sono le motivazioni alla base del premio Città di Montalcino 2024, consegnato ieri nel Chiostro di Sant’Agostino durante l’edizione n. 25 della kermesse curata dal Centro di Studi per la storia delle campagne e del lavoro contadino, che ha visto la nascita di un nuovo riconoscimento, dedicato a un giovane autore, da affiancare al tradizionale premio riservato a studiosi già affermati.

Filippo Ribani e ai lati Alfio Cortonesi (sx) e Massimo Montanari (dx) “Rossano Pazzagli, allievo all’università di Pisa di Mario Mirri - a sua volta vincitore nel 2006 del Premio Città di Montalcino - insegna Storia moderna e contemporanea all’Università del Molise, nonché Storia del territorio e dell’ambiente; e già quest’ultima disciplina ne evidenzia gli interessi scientifici - ha detto lo storico di Montalcino, nonché fondatore del Centro Studi, Alfio Cortonesi - le sue ricerche, concretizzatesi in una bibliografia vastissima, comprendente volumi, curatele e saggi usciti in Italia e all’estero, hanno avuto per oggetto la storia di alcune comunità rurali toscane nel lungo periodo (Cascina e Buggiano), la rete dei mercati nelle campagne, gli sviluppi tecnici dell’agricoltura fra Settecento e Novecento, i saperi del mondo contadino, le conoscenze agrarie e le loro forme di trasmissione, il paesaggio agrario tra storia e tutela e infine, soprattutto negli ultimi tempi, le problematiche delle aree interne della Penisola in relazione alle loro caratteristiche e al loro attuale declino. Basti ricordare a questo proposito il volume del 2021 Un Paese di paesi. Luoghi e voci dell’Italia interna. Da qui il suo impegno nello studio e nella difesa dei territori marginali, portato avanti anche all’interno dell’Istituto Alcide Cervi, del cui Comitato scientifico fa parte. Si aggiunga che l’impegno civico di storico, che si propone di agire, per quanto possibile, anche sul presente, è stata la bussola che lo ha guidato nei due mandati di sindaco di Suvereto, svolti a cavallo del terzo millennio. Considerando il valore e l’originalità dei suoi studi, la Commissione ha deciso all’unanimità di attribuire a Rossano Pazzagli il premio Città di Montalcino 2024”.

La consegna del Premio Città di Montalcino 2024Filippo Ribani si è aggiudicato il nuovo riconoscimento per il suo volume dal titolo “Furti e insulti. Il conflitto città-campagna tra immaginario e realtà nell’Italia tardomedievale”, in cui ha ripreso un tema classico della storiografia rurale: la cosiddetta “satira del villano”, ossia il dileggio del mondo contadino, nonché il senso di ostilità nei suoi confronti, nella letteratura signorile e borghese. “Ribani ha ripreso questo tema in una prospettiva nuova, finora trascurata dalla storiografia - ha commentato il professor Massimo Montanari, tra i più autorevoli storici dell’alimentazione, nonché presidente del Cesscalc - cercare in fonti di natura diversa - i processi, cioè le fonti giudiziarie - il riscontro nella realtà quotidiana di effettive tensioni sociali, che siano in qualche modo riconducibili alla durezza degli stereotipi culturali sul mondo contadino. I risultati sono di grande interesse oltre che innovativi sul piano del metodo. Perciò la giuria ha deciso di premiare il volume di Ribani con questo nuovo riconoscimento, destinato a un “giovane autore”, che da quest’anno si affianca al tradizionale Premio Montalcino riservato a studiosi già affermati. Mi piace aggiungere che Filippo Ribani è stato, negli scorsi anni, più volte borsista del Laboratorio di storia agraria organizzato dal Centro di studi per la storia delle campagne e del lavoro contadino. Ciò a dimostrazione dell’efficacia didattica e scientifica delle attività del Centro, che da decenni accompagnano il conferimento di questo Premio da parte del Comune di Montalcino”.

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