Prima New York, poi Chicago: il Brunello “incanta” gli Usa

Calice di Brunello È un amore senza fine quello tra Stati Uniti e Brunello di Montalcino, da tempo nel cuore degli americani, pioniere nella conquista del Paese a stelle e strisce e nel costruire un rapporto duraturo con gli States, oggi mercato di maggior rilievo per il celebre rosso, vino italiano preferito dai consumatori Usa secondo un sondaggio di qualche anno fa di Wine Spectator, in occasione di Opera Wine. Un legame che adesso si consolida con due importanti eventi di scena nei prossimi giorni oltreoceano: la “New York Wine Experience” by “Wine Spectator” (17-19 ottobre) - dove il vino italiano sarà protagonista dei “Top 10 Wines of 2023”, a cominciare dal numero 1 assoluto, il Brunello di Montalcino 2018 di Argiano, presentato dall’ad ed enologo dell’azienda, Bernardino Sani, ma anche del “Critics’ Choice Grand Tastings”, in cui figurano aziende di Brunello, da Altesino ad Argiano, da Banfi a Biondi-Santi, da Casanova di Neri a Ciacci Piccolomini d’Aragona, da Fattoria dei Barbi a Fuligni fino a Le Chiuse, o cantine con investimenti anche a Montalcino, come Carpineto, Gaja, Marchesi Antinori, Marchesi Frescobaldi e Ruffino - e la prima edizione di “Vinitaly Usa”, l’iniziativa di Veronafiere, in partnership con Fiere Italiane e in collaborazione con Ita (Italian Trade Agency), in programma a Chicago il 20 e il 21 ottobre. Non mancheranno, anche in questo caso, i nomi di primo piano del vino italiano e produttori di Brunello, da La Fiorita a Ruffino (Greppone Mazzi) fino Frescobaldi (Castelgiocondo e Tenuta Luce), senza dimenticare le grandi collettive come quella di Italia del Vino Consorzio (di cui fanno parte Angelini Wine & Estates e Banfi). Tra le varie iniziative, da segnalare, la sera del 20 ottobre al Millennium Hall di Chicago, “Women in Wine & Spirits”, con vini (ma anche spirits e cocktail) di aziende a conduzione femminile abbinati al food, con tanto di live music, e interventi di produttrici iconiche ed emergenti. Tra queste Marilisa Allegrini, pioniera dell’Amarone e del vino italiano del mondo, prima donna del vino italiana a conquistare la copertina della prestigiosa rivista americana Wine Spectator (2017), nominata anche Cavaliere del Lavoro nel 2020, che per l’occasione ha scelto di mettere in risalto i vini della sua cantina di Montalcino, San Polo. Marilisa Allegrini parteciperà anche a una tavola rotonda, sempre il 20 ottobre (ore 10.30-11.30), moderata dalla caporedattrice di VinePair Joanna Sciarrino.

“Vinitaly Usa” registra fin dal suo esordio la partecipazione di tutti i principali organismi a vario titolo impegnati nella crescita del made in Italy: dal Ministero degli Affari Esteri al Ministero dell’Agricoltura, dall’Ambasciata Italiana a Washington al Consolato Generale di Chicago, da Assocamerestero ai vertici di organizzazioni di categoria come Unione Italiana Vini (Uiv), Federvini, Confagricoltura, Coldiretti, Filiera Italia, oltre alle presenze istituzionali della Regione Veneto e della Regione Umbria ed alle collettive regionali di Lazio, Sardegna, Campania, Calabria e Friuli Venezia Giulia. Tra le numerose masterclass guidate, quelle della rivista inglese “Decanter”, con Michaela Morris, che firma la degustazione dei vini premiati ai “World Wine Awards”, e quelle firmate dal Gambero Rosso che, oltre al classico walk around tasting dei “Tre Bicchieri”, saranno dedicate ai “Best of the Best” (vini che hanno ottenuto uno special Award nella guida 2025) ed ai “First Time Tre Bicchieri” (etichette entrate per la prima volta in guida). Spazio anche alla Vinitaly International Academy (19-21 ottobre) ed all’Orient Express “La Dolce Vita”, con i vini selezionati per la proposta di viaggi di lusso in Europa.

Negli Stati Uniti che, come tutto il mondo, non vivono un momento economico scintillante, tra inflazione, conflitti internazionali ed elezioni in vista, le cose, per il vino italiano, nel complesso non vanno male. Anzi, nei primi 7 mesi 2024, secondo i dati diffusi, ieri, da Vinitaly, le esportazioni tricolore in valore sono cresciute del +8%, a 1,12 miliardi di euro, contro il calo, per esempio, della Francia, a -5,6% per 1,2 miliardi di euro. Dati che confermano il trend segnalato dai dati più approfonditi, sul primo semestre, dell’Ice New York, e che tirano la volata alla prima edizione di Vinitaly Usa.

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