“Iniziative come questa dimostrano quanto il nostro comparto sia pronto a fare la sua parte lavorando con le nuove generazioni per diffondere l’educazione verso i valori di consapevolezza e moderazione. Progetti come questo sono la miglior risposta per riaffermare il ruolo positivo del nostro settore su scala globale, abbiamo il dovere di proseguire in questa direzione”. Cristina Mariani May, ceo di Banfi Wines Usa, casa madre che guida anche Banfi, una delle tenute vinicole più importanti d’Italia e del territorio del Brunello di Montalcino, si è espressa così in occasione dell’iniziativa rivolta ai giovani “Comunicare il consumo responsabile”, promossa da Federvini, in collaborazione con Università Sapienza di Roma, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Università degli Studi di Firenze e Università degli Studi di Verona, che si è svolta oggi a Roma.
Un appuntamento che ha messo in luce l’approccio diverso al vino da parte dei giovani rispetto alle generazioni precedenti, più inclini al bere moderato e responsabile. “Federvini ha sempre attribuito grande rilievo a questa iniziativa - ha affermato la presidente Federvini, Micaela Pallini -. Investire nel dialogo con i giovani, attraverso percorsi strutturati e collaborativi con il mondo accademico, significa contribuire attivamente alla diffusione di una cultura del consumo consapevole, fondata sull’informazione e sulla responsabilità individuale. I progetti presentati dimostrano quanto le nuove generazioni siano pronte a interpretare questi temi con maturità, creatività e senso civico”.
Secondo Alberto Mattiacci, responsabile scientifico del progetto, docente dell’Università La Sapienza di Roma e direttore di Sanguis Jovis, l’Alta Scuola del Sangiovese della Fondazione Banfi, l’iniziativa rappresenta “un esempio virtuoso di sinergia tra accademia e mondo delle imprese, in cui gli studenti si misurano con una sfida concreta e diventano protagonisti attivi di un processo di comunicazione sociale”.