Alla scoperta di Giovanni Moglio

Annibale ParisiMontalcino dedica un mese, quello di settembre, a Giovanni Moglio, una figura che merita di essere riscoperta e conosciuta, soprattutto dalle nuove generazioni. Torneremo a più riprese a parlare di questo evento, il più grande dell’estate della città. Un succoso antipasto ce lo dà intanto Carlotta Parisi, l’artista che, insieme a babbo Annibale, ha creduto a questo progetto e che da mesi sta lavorando intensamente alla riuscita di un evento che già prevede ulteriori sviluppi per gli anni a venire. Carlotta ci ha scritto e noi, volentieri, pubblichiamo una ricca anticipazione di quello che presto vedremo e vedrete con i vostri occhi: qua sotto ci sono un mix di domande, opinioni e cronologia di come è nato il progetto “Parole Eretiche” con tanti interessanti aneddoti. Buona lettura.

Carlotta Parisi, come è nata l’idea della mostra ?

“L’idea nasce da mio babbo Annibale, persona appassionata di storia locale che da ormai vent’anni compie ricerche sul nostro territorio e i suoi personaggi. Approfondendo a poco a poco la figura di fra Giovanni Moglio si è reso conto della sua grandezza che lo ha portato ad essere conosciuto non solo in Italia ma anche in Europa. Da tutto il materiale raccolto nasce l’idea di farne una mostra per condividerne le interessanti scoperte”.

Chi era (in breve) Moglio…

“Partito da Montalcino esattemente 500 anni fa dopo aver preso i voti nel Convento di San Francesco, si laurea a Ferrara nel 1526 diventando uno dei più grandi predicatori della sua epoca. Noto anche per il suo carattere ironico e pungente fu certamente tra i primi a portare il nome di Montalcino in giro per l’Italia e l’Europa essendo conosciuto come “Il Montalcino”. Moglio era un predicatore francescano, insegnava il Vangelo alla gente comune ma il suo modo di farlo non era visto di buon occhio dalla Chiesa Romana. Interdetto dal predicare si ostinò a farlo rifiutandosi di scappare all’estero e trovare così la salvezza. Fu così condannato come eretico dall’appena costituitosi Ufficio dell’Inquisizione ed è certo che fu il primo ad essere giudicato pubblicamente, impiccato e poi arso sul rogo in Campo de’ Fiori il 4 settembre del 1553”.

Piero SbarluzziL’idea di “Parole Eretiche” ha trovato terreno fertile tra gli studiosi.

“Annibale ha incontrato lo scorso anno il professor Leandro Conte dell’Università di Siena che subito si è appassionato allo studio di questo personaggio coinvolgendo altri amici docenti e diventando insieme a me e a babbo il curatore di tutto l’evento. Si è costituito così un Comitato Scientifico che ha portato avanti il progetto con affiatamento e passione. Così, partendo da tutto il materiale raccolto da Annibale negli anni, i professori Irene Fosi e Giovanni Pizzorusso dell’Università di Chieti, la storica dell’arte Irene Sbrilli e il giovane professore Michele Camaioni, che per competenza su quell’esatto momento di storia sta al vertice del gruppo, sono stati preziosissimi nel curare l’aspetto storico di questa nostra mostra. Visto il bellissimo frutto di questo enorme lavoro nel 2019 è prevista una pubblicazione importante dedicata a questo studio e a tutto il nostro progetto “Parole Eretiche che speriamo” getti un seme per la nascita di un Centro Studi di Storia Moderna. Ma questo sarà un nuovo bel capitolo-Moglio di cui vi terremo aggiornati”.

Parole Eretiche” non avrà solo una connotazione storica.

“No, lo spunto storico sarà affiancato dall’arte, interesse che da sempre mi lega profondamente a babbo Annibale. L’arte arricchirà il percorso storico con sede nelle bellissime sale del Vecchio Palazzo Comunale attigue all’ufficio turistico, con il contributo degli artisti Francesco del Casino, Emo Formichi, Pier Luigi Olla e Piero Sbarluzzi, che hanno accolto il nostro invito con entusiasmo. Ma non solo, un’istallazione scenografica ed evocativa in Piazza del Popolo, a cura di Annibale Parisi con il contributo dell’architetto Edoardo Milesi, ricorderà l’ultimo momento di vita di Moglio con uno spunto suggestivo che speriamo sia una bella sorpresa per i montalcinesi e chi si troverà a passare per Montalcino dall’1 al 20 settembre l’installazione di piazza infatti sarà smantellata prima della fine di tutta la mostra). La chiesa di San Francesco, chiusa da tempo per inagibilità e da dove Moglio è partito esattamente 500 anni fa, sarà inoltre sede di un’altra suggestiva installazione dedicata alla Pietà, tema caro agli spirituali di cui Moglio faceva parte. Anche il teatro ha risposto alla nostra chiamata con entusiasmo e il laboratorio “FerMenti in scena” a cura di Stefano de Luca e Manfredi Rutelli partirà proprio dalla figura di Moglio per il lavoro di questo 2018. Lo spettacolo, frutto di questa esperienza, andrà in scena la sera stessa dell’inaugurazione alle ore 21 e le voci risuoneranno per tutto il mese di settembre nella Chiesa di Sant’Agostino. Sempre grazie all’amico Manfredi Rutelli, che da anni arricchisce l’offerta culturale a Montalcino con la sua direzione artistica del nostro teatro e non solo, il pomeriggio del primo settembre David Riondino sottolineerà l’installazione di Piazza del Popolo con una lettura teatrale relativa a Moglio”.

Il professor Leandro ConteCi sarà anche un tuo lavoro in “Parole Eretiche”.

“Sì, ci sarà anche un mio lavoro nel Palazzo Comunale Storico anche se ancora non sono riuscita a terminarlo. Ero stata chiamata dal professor Conte e da mio babbo proprio per realizzare una scultura da affiancare alla parte storica, ma fin da subito mi sono ritrovata ad organizzare e coordinare tutto il nostro progetto, sospendendo per un po’ la mia prima attività di scultrice. Per la prima volta assumo il ruolo di curatrice e si sta rivelando un’esperienza impegnativa e in qualche momento anche molto molto difficile ma che mi sta arricchendo sotto tanti aspetti”.

Chi ha contribuito alla realizzazione della mostra?

“Questa mostra è stata possibile grazie all’apporto di molte persone ed è stato indetto anche un concorso per artisti. In tanti ci stanno aiutando e dei generosi partner hanno supportato e reso possibile il nostro progetto. In primis il Comune di Montalcino che nella figura di Christian Bovini ha da subito accolto con entusiasmo l’idea di una mostra-evento su Giovanni Moglio. A seguire alcuni amici produttori di Brunello a cui abbiamo chiesto sostegno e che hanno risposto con grande generosità. Ultima, ma non meno importante, Ocra, e la sua Onlus Scuola Permanente dell’Abitare, che oltre a sostenere il nostro progetto con spazi e competenze, si è fatta promotrice dell’intero evento e ha indetto un concorso artistico “Opere Eretiche” partendo dalla figura di Moglio. Approfitto per ricordare che nelle giornate dell’1 e 2 settembre anche i montalcinesi e i visitatori potranno votare le opere selezione ed esposte nel chiostro Ocra decretandone il vincitore della giuria popolare”.

Un momento della ricerca storica su MoglioQuanto è importante riscoprire la figura di Fra Giovanni Moglio?

“Tantissimo, per i motivi che ho citato sopra e non solo. A Montalcino c’è una via che tutti conoscono dedicata a Giovanni Moglio, ma non credo che i giovani sappiano chi sia stato e cosa abbia fatto di importante e coraggioso questo nostro concittadino. A dire il vero credo che in pochissimi in assoluto sappiano chi sia stato Moglio e io stessa ho potuto conoscerne la grandezza grazie ai racconti di mio babbo. Obbiettivo di tutto il progetto è quello di restituire memoria a un grande Montalcinese dimenticato e coinvolgere anche le scuole iniziando dalle nuove generazioni a far capire quanto importante sia conoscere la storia del proprio territorio e approfondirne la conoscenza. Sarà una mostra-evento ricca quindi di tanti spunti storico-artistici che speriamo possano coinvolgere tutti i montalcinesi e non solo aprendo uno spunto di riflessione anche sui temi importanti e attuali quali la libertà d’opinione e la tolleranza religiosa”.

2 pensieri su “Alla scoperta di Giovanni Moglio

  1. Pingback: Non è una stagione per i grandi eventi in centro | Montalcino News

  2. Auspicabili ovunque queste iniziative atte a far comprendere e scoprire il propio territotio..Ciò unisce, fa crescere,fa riflettere, eleva i nostri pensieri,ci rapisce complice l’arte con i suoi fautori
    Noi fruitori intanto apprendiamomo dalla storia

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