Utopia? Liberi di pensarlo. Ma la Montalcinonews lancia una proposta: ospitare a Montalcino e nel nostro territorio alcune opere dei depositi degli Uffizi, uno dei luoghi simbolo della cultura mondiale e autentico “mito” quando si parla di Rinascimento. Che potrebbe non essere un’utopia perché, da un lato, le Gallerie degli Uffizi hanno da tempo lanciato il progetto “Uffizi Diffusi” per portare in nuove location i capolavori del grande museo italiano che, per motivi di spazio, non possono essere esposti al pubblico, per diffondere l’arte e, di conseguenza, i flussi turistici, in tutto il territorio, per destagionalizzare le visite, e dando la possibilità di conoscere spesso per la prima volta il museo dove si tiene la mostra, “con numeri molti positivi - ha detto nei giorni scorsi il direttore delle Gallerie Eike Schmidt, tracciando il bilancio delle prime due stagioni del progetto - con la prospettiva di aumentare fino oltre le cento sedi”. Dall’altro, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che sarà a Firenze nei prossimi giorni per confrontarsi con il presidente della Regione Eugenio Giani, ha aperto alla possibilità di un “raddoppio” per gli Uffizi di Firenze, anche decentrato, in una tra le tante realtà storico-artistiche e antichi palazzi di cui è ricca la Toscana, sottolineando che l’Italia “ha 5 milioni di opere d’arte ma ne esponiamo solo 480.000” e i depositi sono pieni di tesori di valore straordinario che meritano di essere valorizzati in spazi adeguati, “un “dovere” per la cultura ma anche, di riflesso, un motore per lo sviluppo del turismo.
Perché lanciamo la proposta di Montalcino? Se ci fermiamo a riflettere, dagli spazi a disposizione, alla storia fino al blasone del territorio, le potenzialità, in realtà, ci sarebbero tutte. Nelle ampie sale del Museo, nello scenario trecentesco del Convento di Sant’Agostino, i volumi non mancano per mettere in vetrina i gioielli “sconosciuti” degli Uffizi. Il Museo di Montalcino è poi ricco di tesori della scuola senese e non solo, e l’arrivo di nuove opere darebbe vita ad un mix e percorsi di assoluto fascino. E non dimentichiamo che il nostro Polo museale include anche il “Tempio del Brunello” dedicato alla storia e alla conoscenza di uno dei vini rossi italiani più importanti al mondo. Ma, come spazi, pensiamo anche ai tanti palazzi storici di cui sono ricchi la città e il territorio, a partire dall’antico Palazzo Comunale, o la Chiesa di San Francesco, tra quelli chiusi e non utilizzati, e solo pensando a Montalcino.
Una collaborazione Firenze-Montalcino potrebbe generare un “polo di eccellenza italiana” con pochi eguali. Iniziare almeno a rifletterci può essere un’opportunità.
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dati a cura di 3BMeteo
15 aprile 2023
Scusate e perché non anche a San Giovanni d’Asso? Esiste un trittico di Ugolino di Nerio, che le carte dimostrano di essere appartenente alla comunità di San Giovanni d’Asso del valore di alcuni milioni di euro, che sarebbe dovuto tornare nei luoghi originali, che è chiuso negli archivi della Galleria degli Uffizi e che in passato, la svraintendente Acidini, si rese disponibile per un esposizione temporanea nel luogo da dove proviene. Per la precisione il trittico era presente nella chiesa romanica di San Pietro in Villore. E’ stato riportato a San Giovanni d’Asso solo una volta nel 2006/2007 ed esposto all’interno del museo del tartufo. Una nuova esposizione potrebbe essere anche un momento di rilancio di quel museo visto che necessità di interventi di sistemazione che nessuno pare voler fare. D’altronde, in un museo multimediale dove molti apparecchi hanno un cattivo funzionamento, dove vi sarebbe necessità di rinnovarlo (speriamo venga fatto) si può pensare di tornare a svolgerci attività culturali come avveniva in passato?