Per tutte le località, soprattutto quelle turistiche, la viabilità è un tema fondamentale. E a Montalcino, uno dei borghi del vino più amati e celebrati del mondo, quello della manutenzione stradale è un problema serio. Un problema esteso agli altri comuni di un’area, la Val d’Orcia, che è patrimonio Unesco, tra i territori più fotografati e icona del Made in Italy. I turisti che sognano di scoprire dove nasce il mito del Brunello o di conoscere la biodiversità, lo stile di vita e le bellezze culturali e paesaggistiche, ma anche chi in questi territori ci vive e lavora, meritano delle strade all’altezza. Anche perché, tornando a Montalcino, i servizi di trasporto sono minimi (su gomma) o inesistenti (su rotaie), e dunque l’unico mezzo per spostarsi è l’auto. Allo stato in cui versano alcune strade, come la Montalcino-Torrenieri (che comunque vedrà un piano di ripristino dei dissesti) o il percorso che porta a Siena, si è aggiunta due giorni fa la chiusura a San Quirico d’Orcia della Cassia, al km 180,2. Le piogge degli scorsi giorni hanno causato un dissesto in corrispondenza di un attraversamento idraulico sopra al fosso Cerrolungo. Ci vorrà un mese per completare gli interventi di ripristino (costo di circa 200.000 euro), nel frattempo il traffico è deviato sulla Sp 53 “della Val d’Orcia” e sulla Sp 18 “del Monte Amiata”. I sindaci di San Quirico d’Orcia, Danilo Maramai, e di Castiglione d’Orcia, Claudio Galletti, parlano di “una situazione infrastrutturale e viaria sempre più complessa, che ha visto negli ultimi anni una drastica diminuzione di risorse da investire in manutenzione ordinaria e straordinaria”. Il primo cittadino di Abbadia San Salvatore, Fabrizio Tondi, ha parlato in consiglio comunale delle troppe frane che interessano il sud della provincia a causa di una mancata manutenzione. Di certo serve un importante intervento di miglioria e fare sinergia è un’azione necessaria. Lo scorso maggio 19 Comuni toscani, tra cui Montalcino, firmarono un protocollo d’intesa per elaborare una strategia territoriale dell’area interna “Amiata Grossetana – Colline del Fiora – Amiata Val d’Orcia” in modo da attrarre fondi europei e migliorare servizi come istruzione, salute e mobilità. Attendendo sviluppi su tale accordo, bisogna monitorare la situazione e tenere “caldo” un tema che sta penalizzando il territorio. È una questione d’immagine, di sicurezza e di dignità.